“La famiglia dello Spinone” sodalizio di appassionati per la tutela e il miglioramento della razza.

Nel 1949 venne creata la “Famiglia dello Spinone”, per iniziativa del Dr. Paolo Brianzi e del Dr. Ezio Caraffini, sodalizio di appassionati per la tutela e il miglioramento della razza. Quale il programma di questa nuova organizzazione, riunitosi per la prima volta a Codogno il 9 ottobre 1949?

Fare un censimento della popolazione spinona esistente in Italia; costatare di presenza quale è la consistenza attuale della razza; indicare i soggetti meritevoli di essere iscritti nel libro dei riproduttori; dare direttive etniche e di allevamento; promuovere prove sul terreno di caccia per soli Spinoni, onde sondare le qualità venatorie dei soggetti, anche in merito a scopi riproduttivi; far conoscere tra loro e tenere uniti gli allevatori; sentire le loro proposte; indire periodiche riunioni; fare insomma tutto quello che l’E.N.C.I. non può fare per tutelare la razza dello Spinone italiano.

La prima riunione degli aderenti alla “Famiglia” ha avuto un lusinghiero successo: 59 Spinoni, di cui 25 bianco arancio, 33 roano marrone e un bianco marrone risposero all’appello accompagnati dai loro proprietari, alcuni dei quali provenienti dall’Italia centrale e meridionale e anche dalla Sicilia. Molti allevatori ebbero così la possibilità di scambiare le proprie idee, di vedere riunito un gran numero di Spinoni quale non è dato di vedere abitualmente alle esposizioni, di fare confronti e quindi di conoscere il valore etnico dei soggetti da loro posseduti.

La seconda riunione della “Famiglia dello Spinone” ebbe luogo il 26 marzo 1950 a Gambolò (PV),nella riserva di caccia “La Portalupa” del Comm. Vittorio Necchi, che l’aveva concessa per le prove sul terreno ed ebbe pure un ottimo successo, con la partecipazione di 23 soggetti (13 roano marrone e 10 bianco arancio), fra i quali il giudice Dott. Eugenio Dordoni ha potuto segnalare 10 idonei alla riproduzione, perché forniti di elevate doti naturali di caccia e nello stesso tempo delle caratteristiche etniche della razza.

Ed ora che si è posto il problema della difesa di questa nostra pregevole razza da ferma con un’analisi obiettiva e serena, non resta che da auspicare che alle iniziative della “Famiglia dello Spinone”, si aggiungano anche quelle dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana.

Questo Ente, al quale gli allevatori hanno sempre guardato con fiducia, ravvisando in esso la massima espressione della cinofilia italiana e al quale guardano ancora con tale credenza, che custodisce nel suo seno nomi di noti competenti cinofili e che ha già al suo attivo tante lodate e lodevoli benemerenze, sentirà sicuramente l’ambizione di aggiungere a questo anche quella di contribuire, con efficace costanza, alla conservazione e all’incremento di una delle nostre più pregevoli razze da ferma, quella dello Spinone italiano. (tratto da A. Ceresoli “Lo Spinone Italiano e le razze affini”)

Dalla famiglia dello Spinone  al club italiano spinoni – C.I.Sp.

Nel 1973 a Genova su iniziativa del Dott. Antonio Storace nasceva il CLUB ITALIANO SPINONI (C.I.SP.), depositario e continuatore dell’opera della Famiglia dello Spinone.

Scopo Sociale

“Esso mira a svolgere ogni più efficiente azione per migliorare, incrementare e valorizzare la razza Spinone ed a potenziarne la selezione e l’allevamento, senza alcun fine di lucro. Per il conseguimento dei fini di cui sopra la Società propaganda la divulgazione ed il miglioramento dello Spinone ed assiste, nei limiti delle proprie possibilità, i suoi associati in tutte le iniziative che abbiano un interesse generale rivolto al raggiungimento degli scopi anzidetti; organizza manifestazioni, favorisce attraverso la pubblicazione di studi ed articoli sulle riviste specializzate la preparazione teorica e pratica di quanti s’interessassero alla razza, relativamente agli aspetti zootecnici e venatori, all’allevamento ed utilizzazione degli Spinoni.”