Quella di quest’anno è stata la ventesima edizione della Coppa Italia per le razze Continentali. Gli Spinonisti hanno partecipato a tutte le edizioni, vivendo emozioni che poche altre manifestazioni riescono a dare, proprio per il significativo confronto zootecnico espresso con le diverse verifiche per valutare l’efficienza funzionale delle singole razze rappresentate. L’organizzazione, come già da qualche anno è stata curata direttamente dall’E.N.C.I. con l’attenta supervisione di Giancarlo Passini e la collaborazione del Gruppo Cinofilo Forlivese rappresentato da Piero Frangini e di tutto lo staff di gestione della Zona Cinofila di Piandispino che ci ha ospitato. In questa edizione si è utilizzata la nuova piattaforma on-line per la gestione informatica delle iscrizioni che unitamente alla professionalità del Delegato E.N.C.I. sig. Paolo Andreini ha sicuramente dato, sul piano gestionale, un importante segnale di una rinnovata efficienza. Nel tardo pomeriggio di venerdì ritrovo presso l’Hotel San Giorgio a Forlì dove, con la presenza del Delegato dell’E.N.C.I. e di alcuni selezionatori e conduttori, si sono svolti i vari sorteggi, come previsto dal Regolamento di Coppa Italia. Nella giornata successiva presso la Società Agricola Ristorante Cala Foma ha avuto luogo la suggestiva presentazione delle squadre e del corpo giudicante di cui elenchiamo di seguito i nominativi in segno di doveroso ringraziamento: Libero Asioli, Giuseppe Corrao, Alessandro Evangelisti, Francesco Francaviglia, Daniele Gaddini, Giorgio Gaggero, Corrado Genovesi, Alfio Guarneri, Marco Piva e Francesco Rivelli. Nove le razze rappresentate per un totale di 53 soggetti suddivisi in cinque batterie. Chiamata delle batterie e partenza per Piandispino. Le abbondanti piogge dei giorni precedenti hanno mitigato il clima secco di fine estate e una quasi costante brezza ha reso il clima idoneo alla prova. Nei terreni ci sono meno arati rispetto all’anno scorso  con la presenza di ampi medicai ed intricati gerbidi ideali recetti per la scaltra selvaggina. Scorrono i primi turni e ci si rende subito conto che la selvaggina non farà sconti a nessuno. Fagiani elusivi e branchetti di starne pronte all’involo lanciano la loro sfida ai nostri pur bravi Continentali. In tarda mattinata rientro delle batterie allo storico Bar di Piandispino, dove con un simpatico e rustico spuntino all’aperto si sono  attenuati i morsi della fame. Prima e ovviamente provvisoria verifica delle classifiche ottenute sul campo: 10 i soggetti classificati: un CAC-CACIT ottenuto dall’Epagneul Breton condotto da Mauro Pezzulli e 9 Eccellenti, fra i quali gli Spinoni realizzano un primo Eccellente con Lupo di Cappella Reale condotto da Fabio Angelini, un secondo Eccellente con Treo dell’Adige di Leonardo Antonielli  e due terzi  Eccellente di Kris della Becca e Teo di Val Potenza condotti rispettivamente da Dario Berna e Adriano Turci. All’Esperto/Giudice Alessandro Evangelisti era assegnato il compito della valutazione morfologica dove tutti gli Spinoni sono stati giudicati “Soddisfacenti” ed a loro è stato attribuito il punteggio previsto dalla formula applicata dal Regolamento di Coppa Italia. Ha quindi fatto seguito la prova di riporto dall’acqua fonda, valutata da una terna di Esperti/Giudici composta da Gaggero, Piva e Rivelli. Punteggio pieno per i sei Spinoni. Il bilancio relativo alla prima giornata è molto positivo per la nostra squadra che conduce la graduatoria provvisoria  con un buon margine di vantaggio sugli Epagneul Breton ed i Kurzhaar. L’intensa giornata si è conclusa con una ricca cena offerta dall’E.N.C.I. agli Esperti/Giudici, agli organizzatori della manifestazione ed ai Presidenti delle relative Associazioni di Razza partecipanti. Sulla scorta degli ottimi risultati ottenuti dai nostri Spinoni nella prima giornata, la domenica mattina la Coppa era comunque tutta da giocare: quindi alla partenza delle batterie l’adrenalina saliva alle stelle. Rispetto al sabato, il tempo era leggermente peggiorato con minacciose nuvole all’orizzonte ma con ventilazione più tesa, il che con la necessaria fortuna lasciava presagire qualche ulteriore risultato necessario a mantenere la testa della competizione, malgrado la consapevolezza che la selvaggina vera – disturbata nella precedente giornata –  sarebbe stata più difficile da trattare. Per far bene, i cani dovevano mettere sul campo la massima concretezza e riflessi pronti a chiudere con successo l’incontro con il selvatico. Il tempo scorre inesorabile e le notizie sullo svolgimento delle batterie stentano ad arrivare per mancanza di campo per i cellulari. Ci si avvia così al punto di ritrovo dove dopo pochi minuti arriva la grande notizia: Lupo di Cappella Reale si aggiudica il CAC-CACIT guardiamo l’espressione incredula di Antonello D’Arrigo – per l’occasione riconfermato selezionatore – e in un commosso abbraccio realizziamo che la Coppa Italia 2020 è nostra, la seconda in tre anni, la terza nell’Albo d’Oro della manifestazione.  Ma le emozioni non finiscono qui: Lupo di Cappella Reale di Lucio Iacobelli condotto da Fabio Angelini in virtù dei due piazzamenti ottenuti nelle due giornate per sommatoria di punti si aggiudica anche il titolo individuale, replicando il risultato ottenuto nel 2016 da Faruk della Becca di Garbelli condotto da Rebaschio e il magnifico sogno culmina nel momento in cui il nostro Presidente Marco Lozza, visibilmente commosso alza la prestigiosa Coppa al cielo. Bravissimi tutti, cani e conduttori ed un riconoscente grazie ai loro proprietari e allevatori. Bravo Antonello che con grande senso di responsabilità ha accettato la riconferma dell’incarico di selezionatore ripagando con questo grande successo la fiducia accordata da tutti gli appassionati di questa nostra magnifica razza italiana e a tale proposito non possiamo che complimentarci con i cugini Bracchi italiani per averci raggiunti sul podio a tangibile segno del valore venatorio delle nostre due razze italiane. Sportivissimi complimenti ai bravi Epagneul Breton per la loro meritata piazza d’onore.  Un grazie a tutti i componenti delle altre squadre per la loro dimostrata sportività.

ALBO D’ORO COPPA ITALIA RAZZE CONTINENTALI

ASSOCIAZIONE SPECIALIZZATA Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno
                 
Club Italiano Epagneul Breton 2001 2003 2004 2006 2008 2010 2013 2014
Club Italiano Spinoni 2009 2018 2020          
Kurzhaar Club D’Italia 2007 2012 2019          
Club Italiano Bracco Francese 2016 2017            
Società Amatori Bracco Italiano 2002 2015            
Club Italiano Drahthaar 2011              
Coppa non disputata 2005              

L’ORGOGLIO DEL PRESIDENTE MARCO LOZZA

E con questa sono tre. Abbiamo vinto la ventesima edizione della Coppa Italia pe Razze Continentali e ne sono entusiasticamente fiero ed orgoglioso. Il motivo della mia profonda soddisfazione è che questo successo e figlio di una programmazione fondata principalmente su di un progetto di cambiamento nella selezione della razza che coerentemente il Direttivo, rimasto sostanzialmente identico dall’anno 2000, ha con convinzione voluto. Un programma zoo-tecnico articolato il cui traguardo primario è di valorizzare quei soggetti dotati di doti funzionali, attitudini venatorie e stile di razza, senza in alcun modo trascurare la indispensabile tipicità di razza. Abbiamo indirizzato l’allevamento sulla valorizzazione di soggetti con una costruzione più funzionale, all’incrementato  dinamismo e atleticità. Si è voluto evidenziare soggetti dotati di una più ampia versatilità che copre anche la funzionalità di una cerca spettacolarmente spaziosa in terreni aperti, assolutamente competitiva con le altre razze Continentali, mantenendo laddove il terreno lo richieda la tipica cerca speculativa dello Spinone, naturalmente collegata. Come a dire una cerca funzionale in cui convive il vecchio ed il nuovo, innovazione e tradizione in un perfetto equilibrio. Oggi con questo indiscutibile successo della Razza raccogliamo i benefici effetti di una simile impostazione  che preserva la venaticità sia degli Spinoni che degli Spinonisti, questi ultimi sempre più affascinati da una selezione basata su cani soprattutto capaci di soddisfare le loro esigenze venatorie, guardati con rispetto e curiosità da un sempre maggior numero di cinofili. Il risultato della Coppa Italia è coerente con le premesse di un miglioramento della base qualitativa della razza, abbiamo qualificato con l’Eccellente quattro soggetti nelle prima giornata, un soggetto con il CAC-CACIT nella seconda giornata, Lupo di Cappella Reale di Lucio Iacobelli condotto da Fabio Angelini risultato poi anche vincitore del prestigioso titolo individuale, a dimostrazione di un alto tasso di positività dei cani selezionati come campione rappresentativo della razza, cani giovani, soggetti pressoché esordienti, a riprova del promettente futuro che abbiamo davanti a noi. Voglio rinnovare in questa occasione i nostri ringraziamenti a tutti i Soci senza i quali, con il loro compatto sostegno e approvazione non avremmo mai potuto realizzare i nostri programmi. E quando al fine di questo glorioso evento – in qualità di Presidente – colmo di gioia ed emozione ho alzato al cielo l’ambita Coppa, con gli occhi del cuore ho rivisto il caro amico e compianto Vicepresidente Emidio Rusticali a cui dedichiamo anche questa vittoria in  una giornata di gloria.

RIFLESSIONI SULLA XX EDIZIONE DELLA COPPA ITALIA PER RAZZE CONTINENTALI

Forse non tutti percepiscono che i cani sono esseri dotati di una sensibilità particolare anche quando si lanciano nelle sfide umane dove lo spirito competitivo non è mai esente dal rispetto e dal calore familiare. Per questo la vittoria della XX edizione della Coppa Italia per le razze Continentali da parte della nostra amata razza svoltasi in quel di Pian di Spino (FC), mi rimarrà impressa nella memoria, scolpita nel mio cuore e destinata a segnare un cammino bello, ricco ed inestinguibile.

Un evento eccezionale concretizzatosi dopo la cocente delusione della edizione precedente, dove la nostra squadra, pur essendo formata da ottimi soggetti, risultava il fanalino di coda della manifestazione con assunzione da parte mia di ogni tipo di responsabilità per questa disfatta.

In primavera il Presidente Marco Lozza mi comunicava che il Consiglio Direttivo del C.I.Sp. riproponeva la mia candidatura a ruolo di selezionatore anche per l’edizione 2020, al fine di un possibile riscatto personale. Inizialmente lo stupore e le perplessità erano parecchie poi ha prevalso un sentimento che conosciamo tutti: la voglia di riscattarci. Riscatto come volontà di riaffermare il valore personale dopo la profonda amarezza dello scorso anno. Dopo i primi dubbi, pertanto, accettavo con estremo piacere il rinnovato incarico anche se nella consapevolezza che un’ulteriore debacle sarebbe stata pesante ma nella inconfutabile convinzione che peggio dell’anno passato non avrei potuto fare!!!

A seguito delle linee guida impartite ho potuto operare in estrema tranquillità visionando, anche in qualità di esperto giudice nelle prove speciali organizzate dal Club, e sulla base delle conoscenze personali, gli Spinoni che successivamente avrebbero composto la squadra vincente.

Una selezione basata su soggetti dal rendimento costante, azzardando l’inserimento di qualche giovane, e con un bagaglio di qualità naturali notevoli; Spinoni che, in prova di lavoro e successivo brevetto di riporto, avrebbero potuto ambire tutti alla massima qualifica sui  terreni impegnativi di Pian di Spino, che particolarmente quest’anno, oltre alla loro difficile conformazione, risultavano ancora più problematici per la bassa vegetazione presente e la limitata presenza di coltivazioni, rendendo ancora più difficoltoso il reperimento della selvaggina presente in quei calanchi certamente non facile da affrontare.

In queste due giornate indimenticabili prestazioni eccellenti hanno permesso alla nostra squadra di realizzare ben 115 punti attraverso il vaglio delle tre prove previste e della verifica morfologica. Nella giornata di sabato si riusciva a piazzare ben quattro soggetti in classifica ed uno al richiamo, purtroppo senza incontro, il che dimostrava l’eccezionale performance dei nostri Spinoni su quei terreni e perfetti anche dai riporti dall’acqua; ottimi punteggi anche dalla verifica morfologica il che sta a dimostrare che coniugare tipicità morfologica e doti venatorie non è una chimera.

Nella giornata di domenica il tutto si concludeva con la ciliegina sulla torta posta dalla prestazione indimenticabile di Lupo di Cappella Reale che con il 1° Ecc. Cac Cacit  ed un riporto a freddo perfetto, dava l’opportunità di conquistare questa magnifica vittoria, ancora più prestigiosa in quanto conseguita nel ventennale della manifestazione,  e proclamando Lupo miglior soggetto della manifestazione!

Questo risultato è  il frutto del lavoro programmato in questi anni dal direttivo del C.I.Sp., a cui rinnovo i miei ringraziamenti per la stima e l’affetto dimostratomi, e dal contributo costante degli appassionati della razza; a tal proposito vorrei ringraziare vivamente i proprietari degli Spinoni selezionati per la loro assoluta disponibilità ed i conduttori  che con la loro collaborazione, esperienza e le loro indubbie capacità hanno favorito le basi per creare un gruppo coeso ed un ambiente sereno privo di polemiche ed invidie permettendo di fare squadra e di vincere il confronto con le altre razze Continentali le quali hanno potuto attingere i loro rappresentanti fra una popolazione decisamente più numerosa di quella degli Spinoni. Ma i numeri sono importanti quando la qualità supera la quantità e quando riconosciamo il valore di questi stupendi compagni di caccia.

Antonello D’Arrigo

 

UN SOGNO CHE SI È AVVERATO

Domenica 27 settembre 2020, Piandispino secondo giorno di prove valide per la due giorni nazionale: la Coppa Italia per razze Continentali.

Dopo le ottime prestazioni del primo giorno, ben quattro soggetti qualificati con l’eccellente, i nostri Spinoni sono saldamente al comando della classifica provvisoria a squadre, ponendo una seria ipoteca sulla vittoria finale. Io, emozionato e fiducioso, attendo con Fabio (Fabio Angelini da sempre allenatore e preparatore di Lupo in altre parole il suo forgiatore) il turno di Lupo di Cappella Reale, già distintosi il giorno precedente con la vittoria di batteria con 1° Eccellente. Finalmente arriva il momento tanto atteso e nell’istante in cui Fabio sgancia Lupo io entro in una sorta di trance agonistica, mi capita sempre quando guardo da fuori il turno di un mio cane, per un misto di ansia, emozione e paura; la tensione comincia ad allentarsi quando vedo Lupo che parte alla grandissima ed affronta il terreno con la sua tipica  determinazione da trialer, l’ansia comincia a lasciare il posto alla felicità, rendendomi conto che quello che sto vedendo è uno dei suoi più bei turni a cui mi sia mai capitato d’ assistere. In un enorme medicaio contornato da una fitta siepe, che saliva verso un poggio in cima al quale lasciava il posto ad un gerbido incolto prima di terminare con un boschetto di querce, una sorta di anfiteatro naturale peraltro visibile e godibile da parte di tutti i presenti, Lupo ricamava il terreno assegnato con aperture a tutto campo con un’entusiasmante andatura di trotto rotto da poche fasi di galoppo, interrogando il vento che soffiava con la giusta intensità. Giunto quasi alla sommità del medicaio, Lupo avverte e comincia una lunga filata in direzione di un gerbido, a confine del quale ferma sicuro; qualche metro di guidata e ben indicato si invola un branco di bellissime starne. Lupo le guarda e rimanendo perfettamente corretto attende Fabio che da lontano lo raggiunge con calma serafica, evidentemente sicuro di sé e del cane. Ero al settimo cielo, consapevole dell’importante turno svolto e in quel preciso istante cominciai a capire che avremmo potuto davvero vincere la classifica a squadre e perché no, Lupo anche l’individuale. Successivo riporto a freddo, eseguito alla perfezione, turno di copia e classifica: 1° Eccellente CAC-CACIT. Al C.I.Sp. la Coppa Italia ed a Lupo l’individuale. In preda ad una incredibile emozione ripercorro confusamente  la vita e la carriera agonistica di questo meraviglioso atleta con le sue sessanta qualifiche di cui 22 CAC e 14 CACIT e due CAC ottenuti in esposizione, qualifiche che gli permetteranno di ottenere le proclamazioni a Campione Internazionale di Lavoro, Campione italiano di Lavoro, Campione di caccia a Starne. Vincitore nel 2018 della prova di Eccellenza in Spagna su pernici rosse, unico Spinone della storia e nel 2019 Vincitore del Trofeo del 70° del Club Italiano Spinoni.

In un evidente stato emozionale cominciai a ripensare a quando nel 2008,all’epoca avevo in canile due buone cagne da caccia, Alba e Anita, dopo aver assistito ad una prova nella quale si erano cimentati Falco di Morghengo e Guenda di Morghengo con le loro meravigliose prestazioni, dissi al mio amico Marco Lozza: prima di morire voglio dei cani così, speriamo non rimanga solo un sogno ad occhi aperti… Ebbene penso di esserci riuscito o almeno di essermi molto avvicinato; del resto Lupo, Leone, Lara sono figli di Tancredi di Morghengo e quindi nipoti di quel Falco!

Insomma, il sogno penso si sia avverato e di questa cosa, devo dire la verità senza falsa modestia, ne vado molto fiero.

In altre parole, se oggi ho la fortuna di avere un cane come Lupo il merito lo devo anche e soprattutto a chi, in tanti anni e con grande sapienza e competenza ha saputo creare una linea genetica di Spinoni che difficilmente deludono le attese. Mi riferisco in particolare all’indimenticato Emilio Pedrazzini, che purtroppo non ho avuto il piacere e l’onore di conoscere personalmente, considerato dai più il Padre dello Spinone moderno, allevatore del grande Zor dei Pedrazzini  capostipite di questa eccezionale linea genetica.

Mi riferisco all’amico Marco Lozza che ha personalmente progettato Tobia – progettato nel senso che ha personalmente cercato la femmina che, accoppiata con Zor avrebbe generato Tobia, forse tutt’ora il più grande rappresentante di questa stirpe. Mi riferisco all’amico Franco Fusi, titolare dell’allevamento di Morghengo, che ha avuto il merito e la sagacia di aver saputo utilizzare al meglio le performance riproduttive di Tobia con validissime femmine del suo allevamento dando così vita ad una eccezionale genia di Spinoni da caccia e da prove, Falco, Tancredi, Guenda, Zara, solo per citarne alcuni.

Mi riferisco a Mario Di Pinto che circa dieci anni orsono ha fatto nascere Flora la madre di Lupo, da un sapiente accoppiamento tra Elettra, una femmina donatagli da Marco Lozza ed ascrivibile sempre alla linea genetica di Tobia e Davidensi’s Arno uno stallone custode delle vecchie linee genetiche utilizzate da Mario da oltre quaranta anni nelle sue autentiche cacce a starne, beccacce e coturnici, allevato da Marcello Davide.

Dulcis in fundo un doveroso ringraziamento a Fabio Angelini senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile. Un grazie per aver forgiato Lupo lavorando nelle zone vicino casa sua – quando non sia in Serbia o in Spagna – popolate di autentica selvaggina e a tale proposito, raramente ho visto, neanche in giro per l’Europa, dei posti così selvaggi e così densamente popolati di selvaggina. Con il suo modo di addestrare di stampo squisitamente venatorio, che lascia al cane la possibilità di esprimere al meglio le proprie doti naturali, senza dover ricorrere a costrizioni di qualsiasi natura, hanno permesso di modellare Lupo così come oggi lo vediamo, con un’andatura di trotto completamente naturale che si è andata consolidando man mano negli anni. A proposito di Fabio, devo ricordare anche un episodio divertente e fondamentale per la vittoria della Coppa Italia di quest’anno. Quando a metà del 2019 gli comunicai la mia decisione di ritirare Lupo dalla carriera agonistica, per potermelo godere a caccia, visto il raggiungimento di quasi tutti i titoli possibili, lui mi rispose molto adirato: tu sei pazzo, io non sono d’accordo, e se vuoi ritirarlo devi venirlo a prenderlo accompagnato dai Carabinieri!!!

A questo punto il sogno iniziato nel 2008 continua, con la consapevolezza che vincere è difficile ma riaffermarsi lo sarà ancora di più, tutto ciò contribuendo al miglioramento del nostro Spinone, magnifica razza italiana.

Lucio Iaconelli

 

COPPA ITALIA 2020 CRONACA DI UNA BELLA VITTORIA